B.L.U. - Autoregolamentazione
B.L.U. vuole essere il segno che contraddistingue quei blog letterari che si identificano in molti, se non in tutti, gli aspetti che verranno presi in considerazione nel proseguo della lettura di questa Autoregolamentazione. L’idea di B.L.U. non si profila dall’oggi al domani, ma prende forma da un’attenta indagine eseguita presso il maggior numero dei blogger presenti in rete. Abbiamo raccolto, in modo assolutamente discreto e non pregiudizievole, tutte le lamentele, le perplessità e i dubbi che sono stati espressi nel corso di conversazioni durate per mesi.
Dopo aver scremato alcune puntualizzazioni personali, abbiamo creato quel che dovrebbe essere un codice etico, morale e professionale di tutti coloro che svolgono seriamente questo lavoro. Un lavoro che sovraintende, soprattutto, la cura particolare che dovrebbe essere data ad autori nostrani pressoché sconosciuti. I punti che abbiamo rilevato dovrebbero rappresentare quanto di meglio può offrire un campo, quale quello della rete e dei blog, che in questo momento è confuso, decisamente poco regolamentato e gestito in modo sommario. Non facciamo distinzione tra blog a pagamento e quelli totalmente gratuiti, ma cerchiamo semplicemente di qualificare il lavoro svolto, offrendo dignità e rispetto a tutti coloro che, giornalmente, offrono il proprio tempo e le proprie capacità per sostenere una cultura che altrimenti rimarrebbe in mano alle solite multinazionali e ai soliti “noti”.
Ciò che vi proponiamo è una sorta di “Gentlemen Agreement” ovvero un accordo fra gentiluomini, un patto fra persone serie che intendono far valere la propria professionalità e il proprio impegno. Un accordo che non ha alcuna necessità di essere siglato, ma che presuppone la totale onestà di coloro che ne vogliono far parte. Pertanto, è un esame di coscienza quello che chiediamo, una reale valutazione del proprio operato, nonché l’elasticità mentale necessaria per apportare quegli eventuali cambiamenti che potrebbero far rientrare un blog in tutti e dodici i punti che verranno di seguito elencati.
Come dovrebbe essere un blog letterario, seguendo quelli che sono stati riconosciuti come parametri comuni:
- Uno spazio virtuale in cui l’argomento principale trattato è la letteratura, l’editoria e la cultura in tutte le sue forme.
- Uno spazio virtuale in cui vi è una sezione dedicata ad autori esordienti ed emergenti (non solo libri, ma anche consigli utili o articoli con informazioni adatte a facilitare l’approccio di un neofita).
- Uno spazio virtuale comprensivo di vetrine promozionali per autori.
- Uno spazio virtuale in cui non vengano compiute differenziazioni pregiudizievoli fra cartaceo e digitale, senza per questo tralasciare le novità in campo tecnologico che possano facilitare la lettura, la scrittura e la diffusione.
- Uno spazio virtuale in cui non esista una distinzione fra editoria free ed editoria a pagamento. L’autore non deve essere penalizzato o denigrato per aver pubblicato con una Casa Editrice piuttosto che un’altra.
- Uno spazio virtuale in cui non vengano solo pubblicate opere di autori provenienti dalle grandi Case Editrici, a discapito di quelle medio/piccole. Molti blogger privilegiano i contatti con le grandi CE per aumentare esclusivamente il proprio prestigio, defraudando gli altri autori della possibilità di poter godere degli stessi privilegi.
- Uno spazio virtuale in cui prevale un codice etico e un codice morale ineccepibile. Quindi non possono essere tollerate campagne personali denigratorie verso altri blog o verso singoli autori. I contenziosi, che a volte possono scaturire dai più disparati motivi, hanno sedi più idonee in cui essere discussi e se è anche vero che ognuno “a casa propria” può comportarsi come vuole, le questioni pubbliche divengono appunto pubbliche e di conseguenza possono ledere l’immagine dei soggetti coinvolti. Tuttavia, ciò che non possiamo e non vogliamo assolutamente comprendere e tollerare sono le crociate organizzate da gruppetti facinorosi, che si permettono di invadere uno spazio gestito da un altro blogger e insultarlo senza alcuna apparente ragione.
- Uno spazio virtuale gestito da persone che abbiano quanto meno compiuto la maggiore età e che quindi possano essere direttamente responsabili di ciò che scrivono e pubblicano. La responsabilità civile e penale dei propri contenuti non è un fattore da sottovalutare. Dunque non possiamo e non vogliamo accogliere in questo progetto tutti quei blogger che non possono rispondere in prima persona di quanto scrivono.
- Uno spazio virtuale in cui sia facilmente rilevabile l’identità e la gestione dei blogger. Proprio per la rilevanza del punto otto, il fattore trasparenza diventa imprescindibile. Se non si ha nulla da nascondere non vi è alcun motivo di celarsi sotto falsi nomi, pseudonimi di ogni tipo o, peggio ancora, dietro a un anonimato dannoso.
- Dunque serietà e professionalità innanzitutto. Non entriamo nel merito del fattore estetico del blog e non stiamo ponendo dei punti per quel che riguarda la scelta di come apporre i contenuti, ciò che richiediamo è la capacità di comprendere che questa è una professione e come tale va rispettata.
- Cooperazione e collaborazione con altri blogger in quello che dovrebbe essere uno scambio proficuo atto a sostenere in primis gli autori. Il punto in questione non è ovviamente obbligatorio, ma è auspicabile che tale collaborazione avvenga.
- Deontologia etica, rispetto nei confronti delle opere e degli autori, nonché capacità di comunicare con espressioni civili, senza mai dimenticare che la nostra lingua è l’italiano e dunque dovrebbe essere quanto meno corretta. Soprattutto per il fatto che si parla di blog letterari.
Questo è il nostro codice etico, il nostro “Gentlemen Agreement” e i blog che apporranno il simbolo B.L.U. nella pagina principale, stipuleranno ideologicamente fra di loro un patto morale, deontologico e civile. Nessuno è obbligato a farne parte e nessuno è obbligato a condividere totalmente quanto abbiamo riportato. Tuttavia è innegabile il fatto che apporre il simbolo B.L.U. nella propria home page significherà esporre la propria volontà di apporre cambiamenti concreti.
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