LA FORMA DISEGNATA DELLA VITA
A Miguel
Ángel Coll Mora
Un acquarello che diventa un’ancora
per dare una forma disegnata alla vita.
Formiche lente che circondano la luce
come l’antico innesto di un’altra essenza.
Morbidezza nei tratti che pronunci,
silenziosamente, sbattendo le ali nell’ombra obliqua.
Volo peculiare, senza fondo, getto d’ali
che salvano le canne nude per sempre.
Sagome geometriche, con anima, che intrecci
con la morbidezza della bontà che ti annuncia.
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TERRA DI MANDORLI
La valle è trafitta da scricchiolii, suoni di schiuma,
che svolazzano nell’anima della neve.
Sguardo di bambino immerso nella nebbia che mi difende,
somma di punte inclinate che si sostengono in me.
Orizzonte che rimane sempre da qualche parte, un istante,
il cielo incrinato nella luce che trema nella tempesta.
Ulivi muti con i loro occhi antichi, il tempo che si
inverte,
indicando con le mani quel ventre di sale.
Arcangeli con le ali spiegate, perché tutto è vita,
annunciano la fine demolita dell’oblio.
Nuvole che si pronunciano, ancora una volta testimoni
della seduzione,
come unghie conficcate nella danza che avviene nell’entroterra.
Ritornare allo stesso vecchio modo, attraverso il vicino
e il passato,
anche se la giornata non è la stessa che conoscevamo.
Sprofondare nella tua limpidezza per capire il mondo,
capire tutto,
raccogliendo i pezzi stonati che mi tengono in piedi
Libare penetrando nella barca a vela senza ombre come api
misteriose
che ritornano sempre a ciò che non c'è più.
Ricordare ciò che non è mai stato dimenticato,il crollo della mia solitudine,
per scolpire silenziosamente la forma che ci abita.
Tornare alla tomba dei mandorli è come al sacro, senza
volerlo,
respiro siderale di avvolgente bellezza che ci erge.
Pronunciare le nuvole, di nuovo, tornando ad essere
testimone della seduzione,
come unghie conficcate nella danza che avviene nell’entroterra.
Biografía
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