Blade Runner è uno di quei film che ho iniziato
ad apprezzare con il tempo, tanto da arrivare a metterlo nella mia top five
personale.
È il capolavoro di Ridley Scott ed uno dei migliori sci-fi che siano mai stati girati; l’epica scena della morte di Roy mi ha sempre affascinato, chi non ricorda le sue ultime parole!
È il capolavoro di Ridley Scott ed uno dei migliori sci-fi che siano mai stati girati; l’epica scena della morte di Roy mi ha sempre affascinato, chi non ricorda le sue ultime parole!
«Io ne ho…
viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…
Navi da
combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione…
e ho visto i
raggi “b” balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser…
E tutti
quei… momenti andranno perduti nel tempo…
Come… lacrime… nella pioggia…
Come… lacrime… nella pioggia…
È tempo… di
morire…».
«I've seen…
things you people wouldn't believe…
Attack ships
on fire off the shoulder of Orion…
I watched the c-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gates…
All those… moments will be lost in time…
Like tears in rain…
I watched the c-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gates…
All those… moments will be lost in time…
Like tears in rain…
Time… to die…».
Roy Batty, la vittima, salva la vita al
proprio carnefice, vincendo in se stesso l’invidia e l’odio che ha sempre
nutrito verso il genere umano; dimostra così la sua superiorità ed il livello
massimo di conoscenza acquisiti, al punto da accettare la morte senza alcuna
resistenza e, la colomba che viene liberata e si libra in volo, a mio parere,
sta proprio a significare la sua liberazione definitiva.
C’è un libro
da cui è tratta l’ambientazione del film, ma non la trama; in questo caso
Ridley Scott è andato oltre il libro, è uno di quei rari casi in cui è meglio
il film del libro, infatti, è una delle opere minori di Philip K. Dick, il
titolo letterale dall’originale inglese è Ma gli androidi sognano pecore
elettriche?, tradotto più liberamente con Il cacciatore di androidi.
Cito da wikipedia: “Lo
scrittore morì poco prima dell’uscita del film, e poté vedere soltanto una
proiezione privata composta da alcuni spezzoni di lavorazione. Inizialmente
molto scettico sull’intera operazione, dato che la sua opera veniva di fatto
stravolta, fu in seguito uno dei maggiori sostenitori del film, che non a caso
è dedicato alla sua memoria. In particolare Dick rimase molto colpito dal set
cinematografico, che a suo dire era stato costruito esattamente come lui aveva
immaginato l’ambientazione del romanzo”.
Ispirata
alla morte di Roy, nel 1995 ho scritto questa poesia, pubblicata nel
marzo 2009, nella mia raccolta Per una strada.
Ultimi pensieri di un robot
O umano mondo avverso,
ch’io mi ribellai,
a ché continuare a lottare?
Il mio sogno elettrico
è morto per sempre.
(27/6/1995)
© Emanuele Marcuccio, Per una strada, SBC
Edizioni, 2009, p. 71.
Chi è
l’autore?
EMANUELE
MARCUCCIO è poeta, aforista e curatore editoriale. Nato a Palermo nel 1974,
scrive poesie dal 1990, nell’agosto del 2000 sono state pubblicate sue poesie,
presso l’Editrice Nuovi Autori di Milano, nel volume antologico di poesie e
brevi racconti Spiragli ‘47. Partecipa a concorsi letterari di poesia
ottenendo buone attestazioni e la segnalazione delle sue opere in varie antologie.
Nel
marzo 2009 è uscita la sua raccolta di poesie Per una strada, SBC
Edizioni, recensita da vari studiosi e critici tra cui Luciano Domenighini,
Alessandro D’Angelo, Lorenzo Spurio, Nazario Pardini e Marzia Carocci.
Una
sua poesia edita è stata pubblicata nell’agenda 2010 Le pagine del poeta.
Mario Luzi, da Editrice Pagine di Roma.
Nel
2010 ha accettato la proposta di collaborare con una casa editrice per la
scoperta di nuovi talenti poetici, tra giugno 2010 e luglio 2011 ha presentato
tre autori, riuscendo così a far pubblicare tre libri di poesie e, dal 2011 è
consigliere onorario del sito “poesiaevita.com”, che promuove anche una sezione
editoriale ospitante le collane di opere da lui curate.
Dal
1990 sta scrivendo un dramma epico ambientato al tempo
della colonizzazione dell'Islanda, di argomento storico-fantastico.
Ha
inoltre scritto vari aforismi, ottantotto dei quali sono stati raccolti nella
silloge Pensieri minimi e massime,
Photocity Edizioni, edita nel giugno 2012.
Ha
curato prefazioni a sillogi poetiche e varie interviste ad autori esordienti ed
emergenti su blog letterari. È collaboratore della rivista on-line di
letteratura Euterpe. È stato membro
di giuria nella prima edizione del concorso nazionale di poesia “L’arte in
versi” (2012).
È
presente su blog, siti e forum letterari, tra cui “Literary”, con una scheda
bio-bibliografica nell’Atlante letterario italiano. Ha in programma la
pubblicazione di una seconda silloge di poesie.
Poesia e
commento pubblicato per gentile concessione dell’Autore.
È vietata la
riproduzione e la diffusione di stralci o dell’intero articolo senza il
permesso dell’Autore.
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