giovedì 30 marzo 2023

"Mestiere di osso" e serata danzante a Interno 4


Sabato 1 aprile alle ore 19.30 a Interno 4 in via della Lungara 44 a Roma “Mestiere di Osso” lettera teatrale di Alberto Macchi con Giuseppe Castelluzzo, Edoardo Terzo, Patrizia Audino. Presenta Chiara Pavoni.

mercoledì 29 marzo 2023

Tutti i colori del buio: il libro di Giovanni Giannantonio a Interno 4


Venerdì 31 marzo alle ore 20.30 a Interno 4 in via della Lungara 44 a Roma “Tutti i colori del buio”, un libro di Giovanni Giannantonio. Improvvisazioni sonore con la musica di Marco Salvatori (Moonian Project, sintetizzatori), Valerio Michetti (percussioni). Voce recitante: Chiara Pavoni. Interverrà l’autore con Orietta Petrignani. Presenta l’attrice Chiara Pavoni. Aperitivo letterario.

giovedì 23 marzo 2023

Caro amico ti scrivo: un reading in ricordo di Emiliano Scorzoni


Domenica 26 marzo alle ore 19 a Interno 4 in via della Lungara 44 a Roma un reading in ricordo di Emiliano Scorzoni, poeta romano, recentemente scomparso. Ha cominciato a scrivere, per esigenza, alla soglia dei 40 anni. È presente in varie antologie tra cui Take Care, Ciò che Caino non sa, Divagazioni d'arte e Solidarietà in poesia di Dora Millaci, e molte altre.

sabato 18 marzo 2023

Isabella Michela Affinito sulla plaquette poetica lorchiana di Lorenzo Spurio

Recensione al libro di poesie di Lorenzo Spurio, dal titolo: “ TRA GLI ARANCI E LA MENTA – Recitativo dell’assenza per Federico García Lorca”, Collana L’Appello – Poetikanten Edizioni dell’Associazione Culturale Ilfilorosso di Rogliano (CS), Seconda edizione Anno 2020, Euro 10,00, pagg. 65.



«[…] Lungo una strada va/ la morte incoronata/ di fiori d’arancio appassiti./ Canta e canta/ una canzone/ sulla chitarra bianca,/ e canta, canta, canta.// Sulle torri gialle/ tacciono le campane.// Il vento con la polvere/ compone prore d’argento.» (Dalla poesia Clamore di Federico García Lorca, tratta dal libro monografico n°5 Federico García Lorca – POESIE, Collana “La Grande Poesia – Corriere della Sera”, Edizione speciale per il Corriere della Sera, RCS Quotidiani S.p.A. di Milano, Anno 2004, pag.49).

L’omaggio poetico che il saggista scrittore critico letterario della provincia di Ancona, Lorenzo Spurio, ha voluto dedicare a uno dei più importanti personaggi della letteratura spagnola del primo Novecento, Federico García Lorca (1898-1936), assomiglia alla magistrale e temeraria entrata dell’abile surfista nella galleria d’acqua provvisoria dell’onda ‘perfetta’, fino a percorrerla tutta prima del suo rovescio sulla superficie marina.

Gli aranci sono in riferimento alle terre calde che li producono, terre assolate dove gli inverni sono miti come la nostra Italia del Sud, le regioni mediterranee, piuttosto che la Spagna dove sul finire dell’Ottocento nacque, nei pressi di Granada in Andalusia (zona della Spagna meridionale) colui che divenne il poeta e non solo, Federico García Lorca, della vita con tutte le sue inquietudini soprattutto imbevuta di pianto e di sangue, di paesaggi coi suoi fiori frutti e plurimi colori, di giustizia mancata e di surrealismo che s’andava affermando in quegli anni del secolo moderno – lo scrittore andaluso fu amico fraterno dell’artista catalano inquieto e stravagante surrealista, Salvador Dalì, a cui destinò la sua prosa poetica titolata Ode a Salvador Dalí.

La menta perché probabilmente in mezzo a tanta inclemente arsura di terre infuocate dai raggi solari, essa come erba aromatica rappresenta la freschezza dei luoghi umidi dove nasce e così la figura eroica-letteraria dello stesso Lorca si staglia dal gruppo dell’oltre la decina di liriche che il poeta Lorenzo Spurio ha composto per Egli, morto prematuramente all’età di trentotto anni e che fece parte della memorabile “Generazione del ‘27” all’indomani dell’instaurazione del regima franchista contro la Repubblica dando il via alla guerra civile durata fino all’aprile 1939; cosicché il 19 agosto 1936 venne crudelmente fucilato il poeta Lorca dai sostenitori del dittatore Generale Francisco Franco (solo dopo la morte di quest’ultimo nel 1975 finalmente la produzione letteraria di García Lorca ha potuto meritare la divulgazione e il mondiale riconoscimento) a qualche chilometro da Granada, allacciandosi idealmente al celebre dipinto del precedente artista spagnolo ritrattista della famiglia reale di Carlo V, Francisco Goya, del 1814 titolato Fucilazioni del 3 maggio.

Dicevamo della rassomiglianza con l’immagine del provetto surfista perché i versi di Lorenzo Spurio diffondono un equilibrio perfetto in sintonia con quelli di Federico García Lorca: nel versificare la territorialità, gli ambienti caldi andalusi di Lorca il poeta delle Marche s’è unito all’universale respiro letterario ardente lorchiano fatto di attimi stillanti musicalità, dramma, simbolismo, surrealismo, ermetismo, passione lacerante e lacerata da improvvisi colpi di scena tra cui, fra i tanti, la morte per ferimento alle cinque della sera durante l’esibizione tipica spagnola, la corrida, dell’altro suo carissimo amico torero Ignacio Sánchez Mejías, a cui dedicò una lunghissima struggente poesia (1935), divisa in quattro parti, carica di valori correlati alla vita stessa fatta di dolore e di lotte.

Così ha composto il poeta Spurio in relazione a quell’episodio: «[…] Nelle tribolazioni invereconde e nella polvere/ paraventi di luna che fugge alla notte/ incunaboli di dolore in tabernacoli di pianto/ il fluido rosso fondamento di sacrificio.// Nelle cuevas gitane l’umidore sembrò placarsi;/ quella sera la luna non si presentò/ talmente impaurita preferì nascondersi/ ma alle cinque, tu, dov’eri? » (Dalla poesia La luna si nasconde, pagg.18-19).

Per comprendere appieno i testi poetici della silloge in questione dell’autore iesino, bisogna prima conoscere la breve eppure complessa esistenza del poeta Federico García Lorca, che crebbe in una famiglia dove non c’erano problemi economici dato che il padre era un ricco possidente terriero e la madre, seconda moglie, era insegnante ma di salute cagionevole per cui il piccolo Federico venne allattato dalla moglie del responsabile di un’azienda agricola, che aveva il compito di controllare i subalterni, e forse soprattutto per questo il poeta da adulto divenne il propugnatore del concetto d’uguaglianza tra gli uomini: dai gitani ai negri, agli ebrei, alla gente più umile…

La madre lasciò l’insegnamento per dedicarsi con cura all’educazione del figlio, trasmettendogli l’amore per la musica (il pianoforte) e stimolandogli una grande sensibilità, anche perché Federico García Lorca nacque sotto il Segno zodiacale d’Aria dei Gemelli, il 5 giugno 1898 a Fuente Vaqueros, votato alla parola, ai viaggi, alla curiosità, al protagonismo con già una platea interiore pronta ad applaudirlo, all’amicizia, alla novità sotto tutti i punti di vista.

La corrente surrealista, in ambito artistico e letterario, si fece largo dopo il primo decennio del Novecento in Francia, a proposito del poeta scrittore critico d’arte, Guillaume Apollinaire (1880-1918), che usò per primo il termine sur-réalisme e man mano entrarono a farne parte le teorie inerenti l’inconscio grazie specialmente alla psicoanalisi di Sigmund Freud, l’immaginazione liberata dalla ragione, la casualità, il sogno e in Spagna uno dei più importanti pittori surrealisti fu, appunto, Salvador Dalí, ammiratore sin dall’epoca universitaria di Lorca, il quale prima si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza poi passò a quella di Lettere, insieme al regista Luis Buñuel e un’altra importante amicizia di García Lorca fu quella col poeta cileno Pablo Neruda, più giovane di lui di sei anni e che visse fino al 1973, conosciuto a Buenos Aires e rivisto a Madrid nell’ultimo paio d’anni della sua breve esistenza.

Federico García Lorca fece anche molto teatro – andò in giro per i villaggi sperduti della Spagna con la compagnia teatrale ambulante La Barraca – scrivendo opere ispirate agli usi e costumi della sua Spagna fortemente legata alle tradizioni punzonate dalla condizione di subalternità della donna, le tragedie familiari dovute anche alla difesa dell’onore, le promesse da mantenere, l’amore contrastato e la morte sempre in agguato, che poi negli ultimi tempi evolse in una drammaturgia difficile da rappresentare perché assorbito dal mulinello surrealista.

«[…] La mia dimora è l’ambiente, l’anziano ulivo,/ l’oliva e la screpolata corteccia, la radice/ magnifica e atroce e la foglia a forma di lancia:/ cercatemi là, non lontano dal limoneto nauseante/ dove sosto ad abbeverarmi del nettare acido/ per tornare a vagare nei dintorni confusi/ e abitare smanioso ogni luogo del campo. » (Dalla poesia Non lontano dal limoneto, pagg.49-51).

 

Isabella Michela Affinito

 

 

 

 

 

 

mercoledì 15 marzo 2023

Papà, radice e luce


Dai versi di Maria Luisa Spaziani “Papà, radice e luce” prende forma il reading poetico dedicato al padre, organizzato da Chiara Pavoni con la collaborazione di Michela Zanarella. Molti sono i poeti del passato che hanno dedicato versi alla figura paterna.

venerdì 10 marzo 2023

Mestiere di sveglia


Domenica 12 marzo alle ore 19.30 a Interno 4 in via della Lungara 44 a Roma “Mestiere di sveglia”, melologo teatrale di Alberto Macchi. Con Patrizia Audino, Edoardo Terzo, Angela Soltys, Giuseppe Castelluzzo. Presenta: Chiara Pavoni.

mercoledì 8 marzo 2023

Mai più invisibili


Domenica 12 marzo alle ore 17 a Interno 4 in via della Lungara 44 a Roma il reading poetico “Mai più invisibili” e la presentazione della raccolta di poesie “Nero crescente” di Patrizia Baglione, edito da RP Libri. Relatrice Michela Zanarella. Nella poesia di Patrizia Baglione un alone sottile di amore e di morte attraversa ogni singola poesia, finanche la più speranzosa e primigenia.

lunedì 6 marzo 2023

Inchiostri al femminile


Sabato 11 marzo alle ore 18 a Interno 4 in via della Lungara 44 a Roma "Inchiostri al femminile" autrici a confronto. Interverranno: Lara Di Carlo, editrice; Antonella Colonna Vilasi, scrittrice; Emanuela Maria Marrone, scrittrice; Liselotte Parisi, scrittrice.

venerdì 3 marzo 2023

Sinfonie di marzo


Domenica 5 marzo 2023 alle ore 17 in via della Lungara 44 a Roma, nel salotto culturale di Chiara Pavoni, per la rassegna Esperart di Flora Rucco “Sinfonie di marzo” serata artistica della Rassegna di Arte e Cultura “Trascendenze” e Associazione Culturale La Scena Corsara presentano l’evento “Una lucciola, mi ricorda la mia indanzia!”, dedicato agli artisti nati sotto il segno dei pesci. Con la presenza della Compagnia VisBallet diretta da Eugenia Morosanu.

giovedì 2 marzo 2023

Di quell’amor ch’è palpito


Sabato 4 marzo alle ore 19.30 a Interno 4 in via della Lungara 44 a Roma l’Associazione culturale La Scena Corsara presenta “Di quell’amor ch’è palpito” con la compagnia VisBallet diretta da Eugenia Morosanu. Interverranno: Sara Pastore (attrice, soprano), Stefania Severi (critico d’arte), Alberto Umbrella (regista di opere liriche), Paola Di Silvestro (artista), Osvaldo Bisello (musicista), Veronica Paredes (poetessa, ambasciatrice di pace).

Il tempo è un'invenzione della mente


Venerdì 3 marzo alle ore 19.30 a Interno 4 in via della Lungara 44 a Roma “Il tempo è un’invenzione della mente”. Interverrà Manuela Minelli, autrice del libro. Presenta Chiara Pavoni. La silloge di poesie “Il Tempo è un’invenzione della mente”, impreziosita dalle opere pittoriche del giovane artista Lorenzo Luci, capaci di trasportare chi sfoglia le pagine di questo libro in un mondo fantastico e   certamente non banale, contiene una cinquantina di poesie, raccolte in capitoli che parlano di Amori, Assenze, Naturae, Proteste e Rinascite.